Percorso per gran parte in anello che conduce da Villa Torre (una delle sedi del Parco dei Gessi e dei Calanchi dell’Abbadessa) al piccolo borgo di San Pietro di Ozzano.
Lunghezza circa 9 km - Dislivello totale circa 300 m
Giro percorribile senza grossi problemi anche in caso di maltempo o quando i sentieri in zona sono troppo fangosi. Si alterna tra cavedagne, qualche strada asfaltata a basso traffico (tranne per i brevi tratti su Via Tolara di Sopra, dove ci può essere qualche auto) e qualche strada bianca e permette di godere della vista del borgo di San Pietro da visuali meno note, o di spaziare sulla val Quaderna, fino a Varignana e Monte Calderaro.
Parcheggio/partenza
Si può usare l’area parcheggio di Villa Torre ([1]) o anche il parcheggio della Dulcamara (a poca distanza, [2]).
Villa Torre vista da Via degli Ulivi
Descrizione itinerario
Lasciata l’auto presso Villa Torre ([1]), percorriamo il breve tratto alberato che ci riporta su via Tolara di Sopra (in corrispondenza della Dulcamara, ([2])) e qui teniamo l’asfalto in direzione nord, verso il basso, svoltando a destra.
Scendiamo su via Tolara di Sopra. Dopo un primo tratto in discesa marcata e un paio di curve arriviamo ad un tratto pianeggiante che ci conduce a transitare a fianco di Pieve Pastino, importante luogo storico di queste colline. ([3])
I ruderi di Pieve Pastino visti da via Tolara di Sopra
Superata Pieve Pastino la strada torna in discesa marcata fino al bivio con Via degli Ulivi, strada bianca, che imbocchiamo tagliando a destra. ([4])
Dopo un primo tratto pianeggiante arriviamo ad un bivio (sempre tra strade bianche, [5]) dove resteremo sulla via principale, continuando in direzione est, di nuovo su discesa marcata.
Via degli Ulivi con in lontananza Varignana
Qui inizia la parte del percorso ad anello, e che è possibile percorrere in entrambi i versi. La descrizione di seguito prevede il percorso antiorario, ma nulla vieta di farlo nel verso opposto.
Il campanile di Settefonti visto da Via degli Ulivi
Scendendo su Via degli Ulivi passeremo tra campi e cipressi fino ad arrivare nuovamente sull’asfalto presso il bivio con Via della Quercia ([6]), che imboccheremo verso sinistra. Se andassimo diritto arriveremmo a Palesio e Varignana. E' un bel giro, ci sono pochissime (se non nessuna) auto in transito ed è una piacevole camminata, ma magari ne parliamo un’altra volta.
verso Monte Calderaro e la val Quaderna
Saliamo per Via della Quercia seguendo il suo susseguirsi di volte e saliscendi (più sali che scendi in questo tratto) fino a raggiungere la sua parte più elevata in quota ([7]) da dove potremo ammirare una buona parte di pianura e, risalendo con lo sguardo, Varignana con la sua torre e poi ancora oltre Palesio, Monte Calderaro, etc.
Giunti alla sommità di Via della Quercia quest’ultima inizierà a degradare in direzione San Pietro, regalandoci più avanti delle belle viste sul borgo, con i profili del campanile e della torre che si stagliano contro il cielo permettendo di riconoscerli da lontano. Circa a metà di questo tratto passeremo di fianco ad un parcheggio che può essere usato come appoggio ([8]).
Varignana vista dalla parte apicale di Via della Quercia
Proseguiamo in discesa fino al bivio con Via del Casserone (che parte verso destra, [9]).
Qui abbiamo due possibilità:
- se si vuole accorciare un po' il giro, evitando la salita di San Pietro, si può restare su Via della Quercia e raggiungere velocemente San Pietro (passando da [12])
- oppure si può prendere Via del Casserone (consigliato) e arrivare a San Pietro con la classica salitina :)
Optiamo per Via del Casserone, che in poco tempo e in leggera discesa ci conduce al bivio alla base della salita di San Pietro che prenderemo svoltando a sinistra per via delle Armi. ([10])
Questa bella salita ci porta a superare prima il piccolo cimitero di San Pietro, sulla destra, e poi la famosa torre di San Pietro (sulla sinistra). Questa torre campeggia anche nello stemma di Ozzano dell’Emilia, visto che Ozzano aveva le sue radici proprio qui a San Pietro. ([11])
La famosa Torre di San Pietro
In corrispondenza della torre si trova anche una fontana dove si può riempire la borraccia, prima di riprendere la salita per arrivare nella zona della chiesa (e prima ancora della famosa Osteria di San Pietro).
Restiamo su Via delle Armi, e una breve e ripida discesa ci porta all’incrocio con Via della Quercia (sulla sinistra, ([12])) ma noi resteremo su Via delle Armi, che prosegue dritto costeggiando un grande parco e tornando orizzontale.
Dopo una curva secca a destra ci troviamo alla Fontana delle Armi, che a seconda del periodo ospita rane e ninfee. ([13])
La grande Fontana delle Armi
Continuiamo su Via delle Armi, che ora riprende a salire dopo aver superato un’altra fontana storica (questa volta sulla sinistra, [14]) fino ad incrociare Via Tolara di Sopra. ([15])
Colori dell’autunno su alberi in zona Fontana delle Armi
Giunti all’incrocio con Via Tolara di Sopra, proseguire sempre in salita voltando a sinistra su per Via Tolara di Sopra.
Eventualmente il tratto di cavedagna descritto fra poco, se il meteo l’ha reso troppo fangoso, si può omettere restando su Via Tolara di Sopra dall’incrocio con Via delle Armi fino all’incrocio con Via degli Ulivi ([4]), e in questo caso un paio di scarpe da tennis possono fare al caso nostro.
Dopo un centinaio di metri, subito dopo essere passati fra due abitazioni, lasciare l’asfalto di Via Tolara di Sopra e prendere (in corrispondenza di [16]) a sinistra la cavedagna che prosegue parallela a Via Tolara, ma in discesa, e seguirla come da tracciato.
Dopo una breve discesa e dopo aver lasciato sulla nostra sinistra una grande e maestosa quercia, svoltiamo ad angolo retto a sinistra e proseguiamo in mezzo ai campi, seguendo una visibilissima cavedagna. In certi periodi dell’anno in corrispondenza a questa svolta potremmo trovarci il passo sbarrato dal filo elettrificato, ma basta aprire il passaggio e poi richiuderlo senza toccare i fili metallici, oppure scavalcarlo. Non crea alcuna difficoltà, nemmeno a bambini.
La cavedagna prosegue orizzontale per poi girare a 90° a destra in leggera salita, fino a raggiungere e superare un albero solitario e facilmente riconoscibile.
Subito dopo arriviamo ad un bivio sulla cavedagna: noi andremo diritti, sempre in leggera salita, ma eventualmente da qui si può rapidamente raggiungere Via Tolara di Sopra andando a destra ed oltrepassando la torretta Enel.
La cavedagna prosegue in leggera salita fino ai confini di Villa Favorita (già Palazzo Guidalotti di Sopra) che circumnavigheremo seguendo la cavedagna che svolterà a sinistra (direzione Est). In questo tratto è normale che i cani della villa si facciano sentire, ma sono ben rinchiusi nei loro spazi e non hanno mai creato problemi.
Dopo qualche altro centinaio di metri verso Est la cavedagna termina su una strada bianca che prenderemo in salita voltando a destra verso Sud, di nuovo in leggera salita.
Dopo qualche altro centinaio di metri arriviamo ad un bivio ([17]) dove la strada ci porterebbe a destra (verso Ovest, in direzione di Via Tolara di Sopra) ma noi proseguiremo in salita, continuando nella direzione da cui siamo arrivati e dopo un piccolo tratto di salita più ripida raggiungiamo un’altra strada bianca su cui continueremo ancora diritti (Sud) fino a raggiungere Via degli Ulivi in corrispondenza di un bivio (sempre su strada bianca) in cui si chiude il nostro anello. ([5])
Da qui torniamo a Villa Torre ripercorrendo a ritroso i passi fatti all’andata e cioè:
- prendiamo Via degli Ulivi verso destra, fino all’incrocio con Via Tolara di Sopra
- prendiamo Via Tolara di Sopra verso sinistra, in salita
- superiamo i ruderi di Pieve Pastino (sulla destra) e restiamo su Via Tolara di Sopra
- raggiungiamo Dulcamara e Villa Torre
Mappa OpenStreetMap
Scarica itinerario in formato GPX o KML
I file in formato GPX o KML sono forniti a scopo di consultazione. Raccomandiamo di consultare la mappa e di studiare il percorso prima di intraprenderlo. Non fidatevi solo dei mezzi elettronici. Cartina e bussola sono ottimi strumenti da portarsi dietro durante le escursioni.